Cari fratelli,
pur avendo già conosciuto diversi di voi in questi primi mesi estivi, mi trovo ora a presentarmi in maniera più diffusa per offrire anche a chi non ha avuto l’occasione di incontrarmi qualche notizia sul nuovo parroco. A dire il vero la vicinanza della parrocchia di san Martino dove ho svolto il mio ministero per otto anni dovrebbe aver favorito qualche contatto anche sporadico…. Ma cominciamo da capo.
Sono sacerdote da quasi diciassette anni (proprio nel sabato della nostra festa parrocchiale ricorrerà il mio anniversario di ordinazione). Questo vi da già modo di fare due calcoli e, considerata la mia età che è di quarantadue anni, di dedurre che sono diventato prete giovanissimo. Ebbene sì. A soli venticinque anni salivo i gradini dell’altare del Signore.
La mia passione per l’eucaristia è cominciata prestissimo. Prima di fare la mia prima comunione servivo già la messa nella mia cittadina di Savignano sul Rubicone, dove sono nato, al mio parroco di allora che poi mi ha accompagnato per tutto il percorso di seminario: don Melchiorre Baroni. Ricordo con affetto e stima anche l’anziano don Riccardo Cesari che per primo mi ha testimoniato l’amore per la parola di Dio.
Già in quinta elementare avevo maturato il desiderio di diventare sacerdote e in prima media sono entrato in seminario a Rimini.
In tutto questo, come potete immaginare, la mia famiglia ha avuto un ruolo determinante. La preghiera e la vita di fede le ho assimilate con il latte materno in casa mia dove tutto diceva riferimento alla presenza reale del Signore. Sono l’ottavo di nove figli cresciuti con amore e fiducia nella mano provvidente di Dio e nella protezione della Vergine Maria che ogni sera invocavamo con il santo rosario. Questa testimonianza generosa di apertura alla vita e al disegno di Dio ha fatto in modo di allontanare in maniera efficace e duratura ogni sospetto contro la fede. Ad essa mi sono abbandonato con entusiasmo fin da bambino e si può dire che crescere nella conoscenza di Dio e aderire alla Sua chiamata è stato per me un tutt’uno.
Sicuramente ora non sarei qui se non avessi incontrato dei sacerdoti in gamba nel seminario di Rimini dove sono stato guidato passo passo a riconoscere e a far maturare la vocazione sacerdotale secondo i tempi e le fasi della mia crescita umana e intellettuale. Sono molto grato a questo lungo periodo della mia formazione. Il seminario è diventato non solo la mia seconda casa, ma anche la mia seconda famiglia.
Dopo aver completato gli studi al seminario romano (forse non tutti sapete che siamo stati mandati a Roma lo stesso giorno io e don Concetto) sono stato fatto immediatamente formatore in seminario per i ragazzi più piccoli e ho potuto svolgere il mio compito di animazione delle attività vocazionali a livello diocesano.
Qui ho trascorso i primi nove anni di ministero che certamente hanno lasciato in me una traccia profonda e un indirizzo per tutto il cammino a seguire. Qui ho ritrovato quasi subito don Concetto che è entrato nell’equipe formativa come padre spirituale, qui ho potuto crescere nell’amicizia sacerdotale anche con altri preti di straordinario spessore umano e di fede, qui ho fatto l’esperienza del diventare padre e madre dei ragazzi a me affidati.
Ma questo era solo l’inizio. Questo lungo tirocinio mi ha portato a sviluppare una propensione particolare a stare con i ragazzi mettendomi in maniera naturale a contatto con loro, senza barriere e senza formalismi. Quando otto anni fa sono stato mandato a san Martino e ho ricevuto l’incarico al liceo scientifico Volta-Fellini ho capito che il Signore mi aveva preparato a mia insaputa ad affrontare quella che oggi considero una vera vocazione nella vocazione: l’insegnamento.
Diventare parroco ora significa per me mettere insieme tutti i tasselli di una storia che il Signore ha voluto intessere fin dalla mia più tenera età e rimanere aperto a ciò che ancora vorrà scrivere. Le tante esperienze fatte, i gruppi, le convivenze, i campeggi, gli incontri che ormai si sono accumulati a centinaia certamente non sono accaduti invano. Probabilmente anche stavolta il Signore ha preparato il terreno per qualcosa di più grande. Staremo a vedere.
Vi saluto con affetto e vi attendo per l’inizio delle attività pastorali e la festa parrocchiale. Sotto lo sguardo di Maria Stella del Mare vi benedico e prego per voi.
Don Alessio