Don Gino Mordini

Parlando della storia della nostra Parrocchia, non si può non dedicarne una parte a Don Gino Mordini, il parroco che ha contribuito alla nascita della Parrocchia e che ne è stato la guida per tanti anni fino al 09 marzo 1987 giorno in cui ci ha lasciati per la casa del Padre.

Dopo vari incarichi in Diocesi e una felice sistemazione quale parroco nella avviata e florida parrocchia di S. Martino in XX, ai confini con la Repubblica del Titano, accettò l’incarico affidatogli dal Vescovo Emilio Biancheri di iniziare un servizio religioso alle Fontanelle, e l’impegno di costruire una chiesa che, con l’elezione a parrocchia ne sarebbe divenuto parroco egli stesso. Di seguito le testimonianze di alcuni parrocchiani che hanno avuto la fortuna di conoscerlo:

Don Gino Mordini

Don Gino Mordini

I più anziani ricordano ancora il giovane prete un po’ spaesato, un po’ timido che si fermava a parlare con le persone del nostro quartiere (allora zona rurale) che incontrava. Nella nostra zona non solo mancava la chiesa, ma non vi era neanche un posto dove potersi radunare per la celebrazione della S. Messa, per cui egli dovette studiare, con le difficoltà che c’erano, come poter iniziare il suo servizio. Il 4 ottobre 1962 celebrò la S. Messa nella cappellina che era riuscito ad adattare in una ex falegnameria; cappellina che dovette poi trasferire in un piccolo garage. Intanto si era attivato per dare inizio alla costruzione della chiesa che, dopo appena un anno, poté inaugurare.

Don Gino incontrò immediatamente la stima degli abitanti di Fontanelle, per tradizione ostili alla Chiesa e ai preti in particolare. Penso siano molti coloro che ricordano il suo sorriso e la disponibilità che aveva verso tutti, e il suo “incoraggiamento” espresso col suo famoso “Bravo! Bravo!”. La piccola chiesa si riempì subito anche grazie a coloro che da parecchi anni non ne varcavano una soglia. Si capì che don Gino sarebbe stato il parroco di tutti: dalla sua umiltà profonda; la capacità di ascoltare, ma anche di confrontarsi; l’apertura e la fiducia che nutriva verso tutti; il guardare avanti sugli insegnamenti del Concilio Vaticano II e di capire il dono che ogni laico aveva ricevuto, e che avrebbe potuto mettere al servizio della Comunità.

Passarono anni difficili, dove c’era tutto da iniziare, da cercare, da costruire: dagli immobili ai collaboratori: catechisti, soprattutto. Non gli mancò mai l’appoggio dei Vescovi che si sono succeduti e dei parrocchiani sempre disposti, nei limiti del possibile, a dare una mano.

Intanto le famiglie che venivano ad insediarsi in parrocchia erano sempre più numerose, ed Egli dovette pensare di ingrandire la piccola chiesina che da “provvisoria” quale era nata sarebbe dovuto diventare definitiva. Non ebbe la gioia di vedere l’opera che aveva con tanto entusiasmo progettato perché un male che lo teneva impegnato da qualche tempo se l’è portato via ad appena 62 anni di età.
Dino e Mariannina

Ricordare don Gino non è difficile perché ancora la sua memoria è presente nei cuori dei parrocchiani che hanno avuto il piacere di conoscerlo, amarlo, stimarlo. Un padre che con la sua grande fede ha saputo accoglierci. La sua grande mano battuta sulla spalla con quel “Vero, vero” pronunciato con tanta tenerezza, ti conquistava e così pian piano, ti faceva scoprire il grande amore e le misericordie del Signore nostro Padre. Io ricordo con gioia i primi incontri pastorali, ci trovavamo nel suo piccolo ufficio attaccati ad un termosifone freddo, tanto è vero che eravamo noi a scaldare lui.; don Gino ci diceva che non si poteva sprecare anche allora eravamo pieni di debiti!  Ci si incontrava, si iniziava con una riflessione sul Vangelo, si prendevano decisioni e, senza far tardi, ci congedava con un sorriso.

Grazie don Gino per avermi chiamata, ancora avverto tutte la responsabilità dell’onore e della fiducia che mi hai concesso.
Cesarina

Non è facile per noi descrivere in poche righe il forte affetto che ancora oggi sentiamo per il nostro caro don Gino; la sua semplicità, la sua accoglienza, il suo commuoversi di fronte alle sofferenze dei parrocchiani, la sua allegria ogni volta che noi ragazzi gli organizzavamo qualche scherzetto, la sua paternità che ci faceva sentire guidati e protetti, il suo sguardo attento ma discreto, dolce ma fermo, personale e comunitario, sapeva guidare ogni singolo e guardare anche il cammino dell’intera Comunità. Aveva anche qualche difetto: convinto di non sapere fare grandi omelie, spesso ci arricchiva con l’aiuto di predicatori invitati per le occasioni speciali (Festa della Parrocchia, Quaresima, ecc.) e quando a domande impegnative ci rispondeva: “E’ un mistero grande…”, capivamo che bisognava avere fede; solo il Signore può dare tutte le risposte alle nostre inquietudini.

Il suo esempio è rimasto scolpito nel nostro cuore e quello che siamo oggi, lo dobbiamo in gran parte a lui. Ci ha insegnato ad amare profondamente la Chiesa con la sua umanità, ci ha insegnato l’importanza di camminare insieme, la comunità è per noi la nostra seconda famiglia, ci ha insegnato l’umiltà, lui per primo sapeva accogliere tutti senza giudizi. Aveva un grande amore per Maria alla quale ha voluto dedicare la sua parrocchia, ricordiamo ancora i suoi canti a Lei dedicati e i tanti incontri per conoscerla di più.

Grazie don Gino per tutto quello che hai fatto nei nostri cuori, grazie ancora oggi di seguirci con il tuo sguardo e il tuo sorriso.
Massimo e Claudia

Ricordo di MircDon Gino è stato il primo sacerdote della parrocchia di Fontanelle. Ricordo, da bambino, i pomeriggi passati giocando a pallone nel campo di calcio da lui fortemente voluto e le interminabili partite a bigliardino; don Gino era come un padre sempre presente fra noi col suo sorriso rassicurante . Poi l’esperienza di comunità con un gruppo formato da numerosi ragazzi, il piacere di ritrovarci insieme a pregare, giocare, divertirci, condividendo esperienze nuove e molto stimolanti e lui non mancava mai. L’organizzazione della festa parrocchiale di settembre dove a noi ragazzi spettava allestire la pesca di beneficienza e lui ci trasportava con la mitica 500, sempre stipata all’inverosimile, alla ricerca dei premi.

Poi le bellissime gite con famiglie e ragazzi in giro per l’Italia e l’Europa, erano sempre esperienze memorabili. La disponibilità all’ascolto di tutti coloro che si presentavano in parrocchia con i loro problemi spirituali, morali, materiali; non mancava mai il consiglio, l’aiuto, l’incoraggiamento, il confronto, lo spendersi gratuitamente in prima persona. Don Gino, persona umile, buona, generosa, di profonda fede, ha saputo creare, amalgamare,amare, far crescere la comunità parrocchiale seguendo l’impronta del Concilio Vaticano II. Con grande dignità e fede ha saputo sopportare una malattia terribile, prodigandosi sino alla fine, senza risparmiarsi per il bene della parrocchia.

Grazie don Gino per tutto il bene e l’amore che ci hai donato e che ancora ci tiene legati a te.
Mirco e Lucia

I parrocchiani tutti, specie i più adulti, si uniscono alle splendide testimonianze qui sopra riportate per un sentito ringraziamento a don Gino per la sua instancabile e meritoria opera svolta durante la sua missione presso la nostra Parrocchia, grazie don Gino!
I tuoi parrocchiani